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F1 | GP Messico 2021: analisi prove libere e passo gara

L'olandese leader davanti alle Mercedes, RB16B in vantaggio sulla W12. Sainz 5°, AlphaTauri competitiva sul passo gara. Problemi al cambio per Ricciardo

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ANALISI PROVE LIBERE

Max Verstappen ha ottenuto la miglior prestazione al termine della seconda sessione di prove libere che si è svolta nella tarda serata italiana presso l'Autodromo Hermanos Rodríguez, sede del gran premio del Messico, diciottesimo appuntamento iridato dell'annata in corso. L'olandese della Red Bull ha fermato il cronometro sull'1:17.301 facendo segnare dei parziali record nel secondo e nel terzo settore, i due tratti più guidati del tracciato messicano. La sezione centrale è costituita prevalentemente da curve veloci in sequenza nelle quali è richiesto il massimo carico aerodinamico per i cambi di direzione e nella velocità di percorrenza. L’ultimo tratto richiede precisione in inserimento dell’avantreno, stabilità al retrotreno in trazione e grip meccanico data la presenza delle curve lente. La giornata odierna, nonostante il tracciato fosse sporco e di conseguenza l'evoluzione della pista sarà costante nell'arco delle varie sessioni nel proseguo del fine settimana, ha confermato quanto la RB16B sia competitiva all'Autodromo Hermanos Rodríguez. Il tracciato sorge a 2239 metri di altezza sopra il livello di mare, un fattore altimetrico di non poca rilevanza dal punto di vista tecnico. Infatti, a questa altitudine, l’aria è più resistenza contiene circa il 25 per cento in meno di ossigeno, il che si ripercuote sulla velocità della turbina del turbocompressore, la quale gira più veloce del solito, 125000 giri al minuto è il limite massimo imposto dal regolamento, per compensare la minor densità dell'aria. Il turbo della Honda ha dimensioni maggiori rispetto a quelli di Mercedes, Ferrari e Renault e conseguentemente questo aspetto rappresenta un vantaggio per la monoposto anglo-austriaca. Oltretutto, tutta componentistica interna della Power Unit e della trasmissione è soggetta a maggior surriscaldamento dato lo smaltimento del calore è più complicato con aria maggiormente rarefatta. Per ovviare a questa problematica, le scuderie, in particolar modo la Red Bull, hanno adottato un cofano motore più aperto nella zona posteriore, in modo da smaltire più agevolmente il calore delle diverse componenti. Le dimensioni maggiorate del cofano penalizza l'efficienza aerodinamica della monoposto, conseguentemente gli ingegneri dovranno trovare il compromesso ideale per non perdere qualche chilometro orario di troppo di velocità di punta. Non solo un turbocompressore dalle dimensioni maggiori favorisce la monoposto di Milton Keynes, ma anche il carico aerodinamico generato dalla vettura stessa. A questa altitudine l'aria è più rarefatta, di conseguenza la macchina ha meno difficoltà a penetrare l'aria ma allo stesso il livello di deportanza è più basso rispetto alle piste al livello del mare nelle quali si utilizza la medesima configurazione aerodinamica. A Monza si adotta una configurazione aerodinamica molto scarica, in Messico invece il set-up aerodinamico è l’opposto, massima deportanza come a Monaco. Nonostante questo, il carico verticale generato dalle monoposto ha un valore simile o anche minore rispetto a quello della pista brianzola. Questo è dovuto all’altitudine alla quale è collocato il tracciato come spiegato sopra. Quindi, generando così tanto carico aerodinamico dal corpo vettura, la Red Bull RB16B risente di meno di questo cambiamento e conseguentemente riesce a generare più deportanza rispetto alle altre vetture, anche rispetto alla Mercedes. Infatti, Bottas e Hamilton hanno chiuso alle spalle di Verstappen staccati rispettivamente di 424 e 509 millesimi. La W12 E Performance non sembra essere in grado di eguagliare le performance della monoposto rivale, quantomeno quella dell'olandese. La vettura tedesca è tra le più veloci sul rettilineo con 347 km/h di velocità di punta, ma nel secondo e terzo settore paga un distacco non indifferente da Verstappen. Nelle curve veloci, Valtteri e Lewis hanno avuto difficoltà nella percorrenza delle stesse dovendo correggere spesso, mentre nelle curve lente ambedue hanno avuto svariati problemi nella fase di trazione dovendo combattere con un retrotreno instabile al punto di corda e in accelerazione. Non solo nella simulazione qualifica, ma anche nella simulazione passo gara il costruttore di Stoccarda ha faticato. Con le mescole soft entrambi i piloti hanno girato mediamente sull'1:21.6, mentre con le gomme hard Bottas ha mantenuto un ritmo medio in 1:21.0, Hamilton in 1:22.5 condizionato dal traffico nel suo long-run. Per la Mercedes il fattore gommatura potrebbe risultare vantaggioso quantomeno per accorciare il distacco e trovare più grip meccanico con una pista più pulita e più gommata. Solitamente questo fattore avvantaggia più chi si trova in una situazione di svantaggio, anche se Max sembra viaggiare sui binari non commettendo l’alcun minima sbavatura. Resta il fatto che con poco carburante a bordo, la W12 non è performante nei cambi di direzione tanto quanto la monoposto rivale. Mentre, con molta benzina, il divario tecnico nelle curve lente aumenta, dato che il retrotreno della Mercedes tende a essere sovrasterzante il che si traduce in un maggior surriscaldamento degli pneumatici all’asse posteriore.

Pilota Tempo Distacco S1 Distacco S2 Distacco S3 Distacco
Verstappen 1:17.301 - 27.585 - 29.725 - 19.991 -
Bottas 1:17.725 +0.424 27.618 +0.033 29.877 +0.152 20.195 +0.194
Hamilton 1:17.810 +0.509 27.551 -0.034 29.994 +0.269 20.132 +0.141

Alle spalle di Perez, quarto a oltre mezzo secondo dal compagno di box, vi è la battaglia tra AlphaTauri e Ferrari per capire chi potrà essere la terza forza in campo sulla pista messicana. Sainz ha chiuso in quinta posizione, mostrando una SF21 discretamente competitiva sul giro secco. Lo spagnolo ha preceduto Gasly e il compagno di squadra Leclerc, rispettivamente sesto e settimo. Il pilota transalpino ha mostrato la bontà tecnica della AT02 all'Autodromo Hermanos Rodríguez. La vettura fantina è dotata di un'ottima efficienza aerodinamica, caratteristica tecnica fondamentale sul tracciato americano in modo da bilanciare la performance tra i lunghi rettilinei e i tratti guidati. Nella simulazione passo gara, Pierre si è distinto per aver completato un long-run di unidici tornate consecutive con pneumatici hard C2 con un ritmo medio in 1:21.9, un'andatura che denota la competitività della Scuderia di Faenza sulla pista americana. Per il monegasco del Cavallino Rampante, invece, il suo giro veloce è stato condizionato dal traffico incontrato nel secondo settore. In virtù di questo, bisognerà attendere domani per avere un quadro complessivo delle performance della Scuderia di Maranello. Inizia col piede giusto il fine settimana del debuttante nipponico dell'AlphaTauri, sull'onda dell'entusiasmo dopo aver svolto ad Austin, a detta sua, la sua miglior gara nella sua breve carriera in Formula Uno. L'apporto di Tsunoda sarà di vitale importanza per il costruttore fantino in questo finale di stagione nella battaglia alla quinta posizione nel mondiale costruttori con Alpine e Aston Martin. Le due scuderie hanno portato nella classifica dei primi dieci Vettel e Alonso, nono e decimo, mentre i rispettivi compagni di squadra, Stroll e Ocon, hanno chiuso diciottesimo e quattordicesimo.
Da valutare la prestazione della McLaren, che resta sino adesso un grande punto interrogativo. Norris ha chiuso dodicesimo, mentre Ricciardo, solo quindicesimo, ha dovuto chiudere anzi tempo la sua sessione a causa di un problema legato alla perdita di olio sulla sua monoposto.

ANALISI PASSO GARA

Verstappen (gomme medie): 1:21.112, 1:20.969, 1:21.066, 1:21.006, 1:21.325, 1:21.152, 1:20.920, 1:21.188.
Ritmo medio: 1:21.092

Perez (gomme medie): 1:21.605, 1:20.762, 1:21.360, 1:21.420, 1:21.129.
Ritmo medio: 1:21.255.

Hamilton (gomme soft | gomme hard): 1:21.284, 1:21.744, 1:22.009, 1:21.679, 1:21.995 | 1:21.429, 1:23.006, 1:23.306.
Ritmo medio soft: 1:21.742.
Ritmo medio hard: 1:22.580.

Bottas (gomme soft | gomme hard): 1:21.747, 1:21.515, 1:21.747, 1:22.683 | 1:21.340, 1:20.836, 1:20.890, 1:21.269.
Ritmo medio soft: 1:21.923.
Ritmo medio hard: 1:21.084.

Sainz (gomme medie): 1:22.285, 1:22.376, 1:22.893, 1:22.286, 1:21.793, 1:22.282.
Ritmo medio: 1:22.319.

Leclerc (gomme medie): 1:23.108, 1:21.846, 1:22.090, 1:22.197, 1:21.987, 1:22.208, 1:22.300.
Ritmo medio: 1:22.248.

Vettel (gomme soft | gomme medie): 1:23.405, 1:23.486, 1:23.254, 1:23.233, 1:23.321, 1:23.292, 1:23.420, 1:23.634, 1:23.453, 1:23.302, 1:22.896 | 1:22.351, 1:21.760, 1:21.853, 1:22.102, 1:21.626, 1:21.739.
Ritmo medio soft: 1:23.336.
Ritmo medio medie: 1:21.905.

Stroll (gomme hard | gomme medie): 1:22.618, 1:22.499, 1:22.658, 1:23.207, 1:23.390, 1:23.047, 1:23.406, 1:22.937, 1:22.838, 1:22.694 | 1:21.998, 1:21.919, 1:22.668, 1:22.390, 1:22.160, 1:23.236.
Ritmo medio hard: 1:22.929.
Ritmo medio soft: 1:22.229.

Gasly (gomme hard): 1:22.012, 1:22.710, 1:21.890, 1:22.971, 1:21.058, 1:22.028, 1:21.634, 1:21.366.
Ritmo medio: 1:21.959.

Norris (gomme medie): 1:22.986, 1:23.011, 1:22.747, 1:22.731, 1:22.481, Pit Stop, 1:22.312, 1:22.446, 1:22.529, 1:23.147, 1:22.797.
Ritmo medio: 1:22.718

Alonso (gomme hard): 1:21.587, 1:22.232, 1:22.413, 1:22.361, 1:22.650, 1:22.419, 1:22.446, 1:22.074, 1:22.639, 1:22.473, 1:22.272, 1:22.018, 1:22.015.
Ritmo medio: 1:22.277.

Ocon (gomme soft | gomme medie): 1:23.432, 1:23.193, 1:23.102, 1:23.299, 1:23.828, 1:23.485 | 1:22.599, 1:22.248, 1:22.983, 1:22.137, 1:22.471, 1:22.631, 1:22.474, 1:22.304, 1:22.582, 1:23.050, 1:22.625.
Ritmo medio soft: 1:23.390.
Ritmo medio medie: 1:22.555.

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